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martedì 11 marzo 2014

Siti web in arabo


Realizzare un sito web in arabo e soprattutto indicizzarlo non è cosa semplice.
Bisogna pensare che l'arabo presenta molte differenze anche all'interno dello stesso paese, per questo motivo lo standard è dato da Al Jazeera (tv araba più diffusa) che utilizza l'arabo parlato in egitto.
I testi oltretutto vengono letti da destra verso sinistra creando non pochi problemi di impaginazione nelle grafiche web "occidentali".

Come indicizzare in arabo?
Partendo dal presupposto che i contenuti debbano essere unici ed esaustivi, rimane il problema della segnalazione ai principali network in lingua.
Di seguito ne elenco alcuni:

4 Arabs Emirati Arabi - http://www.4arabs.com/links/Countries/UAE/
ADCB UAE - http://www.adcbuae.com
Arabo Emirati Arabi - http://www.arabo.com/links/Arab_Sites/Emirates/
Data Dubai - http://datadubai.com
Dubai Directory - http://www.dubai.vc
Dubai Exporters - http://dubaiexporters.com
Eyoon - http://eyoon.com
Gulf Trade Directory - http://www.gulftradedirectory.com
Index UAE - http://www.indexuae.com
Industrials Directory - http://industrialsdirectory.com
SeekEmirates.com - http://seekemirates.com
United Arab Emirati Internet Pages - http://www.uae-pages.com

venerdì 17 gennaio 2014

Come fare visualizzare le immagini del proprio sito in Google Images


Google Images è uno dei più importanti strumenti messi a disposizione da Google per i suoi utenti. Quando si effettua una ricerca per immagini, Google seleziona quelle più attinenti alla richiesta dell’utente scegliendole tra quelle pubblicate sui siti internet.
È quindi indispensabile avere uno spazio web sul quale caricare le proprie immagini, che sia un sito, un social network come Google Plus, un blog o un sito che offre servizio di hosting. Non è invece possibile caricare immagini direttamente su Google Images.

Per fare in modo che Google mostri nei suoi risultati di ricerca le immagini di un sito web (proprio come fa con le pagine web), ci sono precise linee guida da seguire.
Per prima cosa, indispensabile altrimenti il lavoro successivo è del tutto inutile, il sito (lo spazio) sul quale è caricata l’immagine deve essere pubblico, ossia accessibile a tutti, perché solo così Google può inserirla tra i suoi risultati. Nel caso di Google+ la fotografia deve avere un livello di privacy impostato su “Pubblica”.

Gli altri accorgimenti per far sì che una determinata immagine risulti ai primi posti nei risultati di ricerca di Google Images sono:

  • Presenza di un testo descrittivo
    Quando si carica un’immagine questa deve avere anche un testo che la descriva, o un nome, che dica cosa è raffigurato. Meglio se il testo è vicino all’immagine. Questo testo descrittivo può essere nel tag “ALT” o in una didascalia.
    Esempio di utilizzi del tag “ALT”
    <img src="gatto.jpg" alt=""/> Uso sbagliato di “ALT”
    <img src="gatto.jpg" alt="gatto"/> Uso corretto di “ALT”
    Meglio se: <img src="gatto.jpg" alt="gatto tricolore che dorme">
    Da evitare: <img src="cat.jpg" alt="gatto nero gattino micio piccolo gatto micetto gattini cucciolata gatto persiano gatto siamese europeo cibo per gatti alimenti per gatti"/>
    In quest’ultimo caso, inserire troppe parole chiave può risultare controproducente perché riduce la qualità del servizio fornito all’utente ed, anzi, potrebbe anche essere considerata come azione di spam.
  • Foto di alta qualità
    La bellezza di un’immagine, la sua limpidezza, è il modo migliore per attirare utenti verso il proprio sito internet.
  • Saper aspettare
    I motori di ricerca non visualizzano subito le immagini presenti su uno spazio web nelle proprie SERP. Ci vuole un po’ di tempo perché il sito deve essere indicizzato da Google. 

mercoledì 15 gennaio 2014

Hummingbird e penalizzazioni


Hummingbird è il nuovo algoritmo che Google ha lanciato qualche mese fa. Contrariamene a quanto avveniva in passato, quando al massimo Google introduceva “semplici” aggiornamenti (come per esempio Penguin), Hummingbird – in italiano è conosciuto con il nome di Colibrì – rappresenta un cambiamento molto importante apportato dal motore di ricerca più usato al mondo.

Si tratta di una rivoluzione che riguarda da vicino quella che è stata definita “ricerca conversazionale”, ossia un tipo di ricerca basata su un dialogo più umano tra utente e motore di ricerca.

Questa novità ha fatto subito tremare le gambe ai webmaster, che hanno pensato a possibili penalizzazioni dei propri siti nei risultati della SERP. In realtà, non è così. Google, con l’introduzione di Hummingbird non ha voluto penalizzare i siti internet e il loro posizionamento, ma ha cercato di avvicinarsi di più al modo di pensare (e di agire) dei suoi utenti. Adesso, infatti, non verranno più prese in considerazione solo determinate parole chiave quando si effettua una ricerca, bensì l’intera query. In questo modo Google sceglie di dare una maggiore importanza alla comprensione totale di una frase in tutte le sue parole.

Questo, si diceva, non compromette la reputazione online del sito in termini SEO. A sostenerlo è lo stesso team di Google che ha affermato che non ci sono stati improvvisi stravolgimenti e conseguenti penalizzazioni. La logica con la quale Google sceglie di premiare un sito piuttosto che un altro all’interno delle ricerche è sempre legata alla qualità e all’originalità dei contenuti proposti.

Esempio precedente l’introduzione dell’algoritmo Hummingbird ipotizzando di cercare un negozio di scarpe a Brescia:
Parole digitate nel motore di ricerca: negozio scarpe brescia
Con l’introduzione di Hummingbird la stessa ricerca può essere effettuata scrivendo una frase completa di senso compiuto: dove comprare scarpe vicino alla Stazione di Brescia (che sarebbe un’ipotetica zona dove voglio comprarle)

lunedì 13 gennaio 2014

Cosa vuol dire “Not Provided” in Google Analytics?

È ormai da qualche mese che in Google Analytics la locuzione “Not Provided” sta acquistando un’importanza sempre maggiore.
Ma cosa si intende per “Not Provided”? Il termine si riferisce all’azione di Google di nascondere in Analytics le keywords, cioè le parole chiave che gli utenti digitano quando navigano sul web e sono loggati con il proprio account Google.
Questo vuol dire che nei report di Analytics non compaiono più tutte quelle parole chiave che gli utenti, da loggati, hanno digitato per arrivare al sito generando un certo tipo di traffico. Tutte le ricerche sono indistintamente raggruppate nella dicitura “Not Provided”.
Da parte sua, Google ha tenuto più volte a precisare che questa scelta è strettamente connessa alla privacy dei suoi utenti. Ma ha altrettanto provveduto ad assicurare che avrebbe riguardato una percentuale di ricerche piuttosto bassa (si è parlato di un 2-3%).
C’è da specificare, però, che questo “divieto” non riguarda proprio tutti. Gli inserzionisti Adwords che hanno una campagna attiva, infatti, possono risalire a tutte le parole chiave digitate dagli utenti per arrivare al sito.  Sarà questo forse un modo per “invogliare” aziende e utenti a fare campagne pubblicitarie?
Sta di fatto che questo rappresenta un serio problema (anche se non insormontabile, se si utilizzano in maniera giusta tutti gli strumenti che il web mette a disposizione) in quanto compromette la corretta valutazione dei dati e di conseguenza la definizione di corrette strategie marketing. La percentuale relativa alle keywords nascoste, e quindi la percentuale di “Not Provided”, deve tenere conto di alcuni fattori tra cui: lingua, demografia, natura del sito.
Probabilmente, con l’aumento sempre maggiore di utilizzo di Google+ aumenterà anche la percentuale di “Not Provided” perché saranno sempre di più gli utenti che effettueranno ricerche loggandosi al motore di ricerca più diffuso al mondo.

venerdì 20 dicembre 2013

My Answers, la novità di Google. Ma cos’è?

Ultimamente si è sentito parlare molto spesso di My Answers di Google. E, in effetti, la sua importanza sta proprio nel fatto che si tratta dell’ultima novità tra i Social Search nata in casa Google.

My Answers altro non è che un Social Search introdotto da Google ad agosto di quest’anno per sostituire il Search Plus Your World, lanciato nel 2012.
Si tratta di uno strumento in grado di unire i contenuti presenti nei prodotti di Google: quindi Gmail, Calendar, Plus e Drive, con i contenuti condivisi dai nostri amici sul web. Ovviamente, viene data una certa predominanza ai contenuti pubblicati sul Google Plus.

In Italia My Answers è arrivato soltanto qualche settimana fa. Il principale cambiamento riguarda la presenza esclusivamente di connessioni primarie, a scapito di quelle secondarie che invece non vengono più considerate. In questo modo viene a mancare il concetto di poter influenzare gli “Amici di Amici”.

Ecco come My Answers classifica le informazioni nei risultati di ricerca:

  • Solo io: sono i contenuti esclusivi che possiamo vedere solo noi perché sono stati segnalati come esclusivi dalle persone che noi abbiamo accerchiato.
  • Limitato: sono i contenuti condivisi con una cerchia che sono visti solo da persone che hanno accerchiato la pagina.
  • Pubblico: sono i contenuti pubblicati dalle persone che abbiamo accerchiato e che sono visibili a tutti. Compaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) delle persone che hanno accerchiato queste persone. 

mercoledì 11 dicembre 2013

Ricerche in Google per tutte le lingue

Di seguito un elenco di link per verificare il corretto posizionamento in Google delle vostre keywords in tutte le lingue del mondo. Spero vi siano d'aiuto!

Nazione Google URL
Afghanistan http://www.google.com.af/webhp?hl=fa&gl=af
Algeria http://www.google.dz/webhp?hl=fr&gl=dz
American Samoa http://www.google.as/webhp?hl=en&gl=as
Andorra http://www.google.ad/webhp?hl=ca&gl=ad
Angola http://www.google.co.ao/webhp?hl=pt-PT&gl=ao
Anguilla http://www.google.com.ai/webhp?hl=en&gl=ai
Antigua and Barbuda http://www.google.com.ag/webhp?hl=en&gl=ag
Argentina http://www.google.com.ar/webhp?hl=es-419&gl=ar
Armenia http://www.google.am/webhp?hl=hy&gl=am
Australia http://www.google.com.au/webhp?hl=en&gl=au
Austria http://www.google.at/webhp?hl=de&gl=at
Azerbaijan http://www.google.az/webhp?hl=az&gl=az
Bahamas http://www.google.bs/webhp?hl=en&gl=bs
Bahrain http://www.google.com.bh/webhp?hl=ar&gl=bh
Bangladesh http://www.google.com.bd/webhp?hl=bn&gl=bd
Belarus http://www.google.by/webhp?hl=be&gl=by
Belgium http://www.google.be/webhp?hl=nl&gl=be
Belize http://www.google.com.bz/webhp?hl=es-419&gl=bz
Benin http://www.google.bj/webhp?hl=fr&gl=bj
Bolivia http://www.google.com.bo/webhp?hl=es-419&gl=bo
Bosnia and Herzegovina http://www.google.ba/webhp?hl=bs&gl=ba
Botswana http://www.google.co.bw/webhp?hl=tn&gl=bw
Brazil http://www.google.com.br/webhp?hl=pt-BR&gl=br
Brunei Darussalam http://www.google.com.bn/webhp?hl=ms&gl=bn
Bulgaria http://www.google.bg/webhp?hl=bg&gl=bg
Burkina Faso http://www.google.bf/webhp?hl=fr&gl=bf
Burundi http://www.google.bi/webhp?hl=fr&gl=bi
Cambodia http://www.google.com.kh/webhp?hl=km&gl=kh
Cameroon http://www.google.cm/webhp?hl=fr&gl=cm
Canada http://www.google.ca/webhp?hl=en&gl=ca
Cape Verde http://www.google.cv/webhp?hl=pt-PT&gl=cv
Central African Republic http://www.google.cf/webhp?hl=fr&gl=cf
Chad http://www.google.td/webhp?hl=fr&gl=td
Chile http://www.google.cl/webhp?hl=es-419&gl=cl
China (Google.hk) http://www.google.cn/webhp?hl=zh-CN&gl=cn
Colombia http://www.google.com.co/webhp?hl=es-419&gl=co
Congo http://www.google.cg/webhp?hl=fr&gl=cg
Congo, Democratic Republic http://www.google.cd/webhp?hl=fr&gl=cd
Cook Islands http://www.google.co.ck/webhp?hl=en&gl=ck
Costa Rica http://www.google.co.cr/webhp?hl=es-419&gl=cr
Cote d’Ivoire http://www.google.ci/webhp?hl=fr&gl=ci
Croatia http://www.google.hr/webhp?hl=hr&gl=hr
Cuba http://www.google.com.cu/webhp?hl=es-419&gl=cu
Cyprus http://www.google.com.cy/webhp?hl=en&gl=cy
Czech Republic http://www.google.cz/webhp?hl=cs&gl=cz
Denmark http://www.google.dk/webhp?hl=da&gl=dk
Djibouti http://www.google.dj/webhp?hl=fr&gl=dj
Dominica http://www.google.dm/webhp?hl=en&gl=d
Dominican Republic http://www.google.com.do/webhp?hl=es-419&gl=do
Ecuador http://www.google.com.ec/webhp?hl=es-419&gl=ec
Egypt http://www.google.com.eg/webhp?hl=ar&gl=eg
El Salvador http://www.google.com.sv/webhp?hl=es-419&gl=sv
Estonia http://www.google.ee/webhp?hl=et&gl=ee
Ethiopia http://www.google.com.et/webhp?hl=am&gl=et
Fiji http://www.google.com.fj/webhp?hl=en&gl=fj
Finland http://www.google.fi/webhp?hl=fi&gl=fi
France http://www.google.fr/webhp?hl=fr&gl=fr
Gabon http://www.google.ga/webhp?hl=fr&gl=ga
Gambia http://www.google.gm/webhp?hl=en&gl=gm
Georgia http://www.google.ge/webhp?hl=ka&gl=ge
Germany http://www.google.de/webhp?hl=de&gl=de
Ghana http://www.google.com.gh/webhp?hl=en&gl=gh
Gibraltar http://www.google.com.gi/webhp?hl=en&gl=gi
Greece http://www.google.gr/webhp?hl=el&gl=gr
Greenland http://www.google.gl/webhp?hl=da&gl=gl
Guadeloupe http://www.google.gp/webhp?hl=fr&gl=gp
Guatemala http://www.google.com.gt/webhp?hl=es-419&gl=gt
Guernsey http://www.google.gg/webhp?hl=en&gl=gg
Guyana http://www.google.gy/webhp?hl=en&gl=gy
Haiti http://www.google.ht/webhp?hl=fr&gl=ht
Honduras http://www.google.hn/webhp?hl=es-419&gl=hn
Hong Kong http://www.google.com.hk/webhp?hl=zh-TW&gl=hk
Hungary http://www.google.hu/webhp?hl=hu&gl=hu
Iceland http://www.google.is/webhp?hl=is&gl=is
India http://www.google.co.in/webhp?hl=en&gl=in
Indonesia http://www.google.co.id/webhp?hl=id&gl=id
Iraq http://www.google.iq/webhp?hl=ckb&gl=iq
Ireland http://www.google.ie/webhp?hl=en&gl=ie
Isle of Man http://www.google.im/webhp?hl=en&gl=im
Israel http://www.google.co.il/webhp?hl=ar&gl=il
Italy http://www.google.it/webhp?hl=it&gl=it
Jamaica http://www.google.com.jm/webhp?hl=en&gl=jM
Japan http://www.google.co.jp/webhp?hl=ja&gl=jp
Jersey http://www.google.je/webhp?hl=fr&gl=je
Jordan http://www.google.jo/webhp?hl=ar&gl=jo
Kazakhstan http://www.google.kz/webhp?hl=kk&gl=kz
Kenya http://www.google.co.ke/webhp?hl=sw&gl=ke
Kiribati http://www.google.ki/webhp?hl=en&gl=ki
Korea, Republic of http://www.google.co.kr/webhp?hl=ko&gl=kr
Kuwait http://www.google.com.kw/webhp?hl=ar&gl=kw
Kyrgyzstan http://www.google.kg/webhp?hl=ky&gl=kg
Laos Democratic Republic http://www.google.la/webhp?hl=lo&gl=la
Latvia http://www.google.lv/webhp?hl=lv&gl=lv
Lebanon http://www.google.com.lb/webhp?hl=ar&gl=lb
Lesotho http://www.google.co.ls/webhp?hl=st&gl=ls
Libya http://www.google.com.ly/webhp?hl=ar&gl=ly
Liechtenstein http://www.google.li/webhp?hl=de&gl=li
Lithuania http://www.google.lt/webhp?hl=lt&gl=lt
Luxembourg http://www.google.lu/webhp?hl=de&gl=lu
Macedonia http://www.google.mk/webhp?hl=mk&gl=mk
Madagascar http://www.google.mg/webhp?hl=mg&gl=mg
Malawi http://www.google.mw/webhp?hl=ny&gl=mw
Malaysia http://www.google.com.my/webhp?hl=ms&gl=my
Maldives http://www.google.mv/webhp?hl=en&gl=mv
Mali http://www.google.ml/webhp?hl=fr&gl=ml
Malta http://www.google.com.mt/webhp?hl=mt&gl=mt
Mauritius http://www.google.mu/webhp?hl=en&gl=mu
Mexico http://www.google.com.mx/webhp?hl=es-419&gl=mx
Micronesia http://www.google.fm/webhp?hl=en&gl=f
Moldova, Republic of http://www.google.md/webhp?hl=mo&gl=md
Mongolia http://www.google.mn/webhp?hl=mn&gl=mn
Montenegro http://www.google.me/webhp?hl=sr-ME&gl=me
Montserrat http://www.google.ms/webhp?hl=en&gl=ms
Morocco http://www.google.co.ma/webhp?hl=fr&gl=ma
Mozambique http://www.google.co.mz/webhp?hl=pt-PT&gl=mz
Namibia http://www.google.com.na/webhp?hl=en&gl=na
Nauru http://www.google.nr/webhp?hl=en&gl=nr
Nepal http://www.google.com.np/webhp?hl=ne&gl=np
Netherlands http://www.google.nl/webhp?hl=nl&gl=nl
New Zealand http://www.google.co.nz/webhp?hl=en&gl=nz
Nicaragua http://www.google.com.ni/webhp?hl=es-419&gl=ni
Niger http://www.google.ne/webhp?hl=fr&gl=ne
Nigeria http://www.google.com.ng/webhp?hl=en&gl=ng
Niue http://www.google.nu/webhp?hl=en&gl=nu
Norfolk Island http://www.google.com.nf/webhp?hl=en&gl=nf
Norway http://www.google.no/webhp?hl=no&gl=no
Oman http://www.google.com.om/webhp?hl=ar&gl=om
Pakistan http://www.google.com.pk/webhp?hl=en&gl=pk
Palestinian Territory, Occupied http://www.google.ps/webhp?hl=ar&gl=ps
Panama http://www.google.com.pa/webhp?hl=es-419&gl=pa
Paraguay http://www.google.com.py/webhp?hl=es-419&gl=py
Peru http://www.google.com.pe/webhp?hl=es-419&gl=pe
Philippines http://www.google.com.ph/webhp?hl=tl&gl=ph
Pitcairn http://www.google.pn/webhp?hl=en&gl=pn
Poland http://www.google.pl/webhp?hl=pl&gl=pl
Portugal http://www.google.pt/webhp?hl=pt-PT&gl=pt
Puerto Rico http://www.google.com.pr/webhp?hl=es-419&gl=pr
Qatar http://www.google.com.qa/webhp?hl=ar&gl=qa
Catalan (lingua e cultura Catalana) http://www.google.cat/webhp?hl=ca&gl=cat
Romania http://www.google.ro/webhp?hl=ro&gl=ro
Russia http://www.google.ru/webhp?hl=ru&gl=ru
Rwanda http://www.google.rw/webhp?hl=en&gl=rw
Saint Helena http://www.google.sh/webhp?hl=en&gl=sh
Saint Vincent and the Grenadines http://www.google.com.vc/webhp?hl=en&gl=vc
Samoa http://www.google.ws/webhp?hl=en&gl=ws
San Marino http://www.google.sm/webhp?hl=it&gl=sm
Sao Tome and Principe http://www.google.st/webhp?hl=pt-PT&gl=st
Saudi Arabia http://www.google.com.sa/webhp?hl=ar&gl=sa
Senegal http://www.google.sn/webhp?hl=fr&gl=sn
Serbia http://www.google.rs/webhp?hl=sr&gl=rs
Seychelles http://www.google.sc/webhp?hl=crs&gl=sc
Sierra Leone http://www.google.com.sl/webhp?hl=en&gl=sl
Singapore http://www.google.com.sg/webhp?hl=en&gl=sg
Slovakia http://www.google.sk/webhp?hl=sk&gl=sk
Slovenia http://www.google.si/webhp?hl=sl&gl=si
Solomon Islands http://www.google.com.sb/webhp?hl=en&gl=sb
Somalia http://www.google.so/webhp?hl=so&gl=so
South Africa http://www.google.co.za/webhp?hl=af&gl=za
Spain http://www.google.es/webhp?hl=es&gl=es
Sri Lanka http://www.google.lk/webhp?hl=en&gl=lk
Sweden http://www.google.se/webhp?hl=sv&gl=se
Switzerland http://www.google.ch/webhp?hl=de&gl=ch
Taiwan, Province of China http://www.google.com.tw/webhp?hl=zh&gl=tw
Tajikistan http://www.google.com.tj/webhp?hl=tg&gl=tj
Tanzania, United Republic of http://www.google.co.tz/webhp?hl=sw&gl=tz
Thailand http://www.google.co.th/webhp?hl=th&gl=th
Timor-Leste http://www.google.tl/webhp?hl=pt-PT&gl=tl
Togo http://www.google.tg/webhp?hl=fr&gl=tg
Tokelau http://www.google.tk/webhp?hl=en&gl=tk
Tonga http://www.google.to/webhp?hl=en&gl=to
Trinidad and Tobago http://www.google.tt/webhp?hl=en&gl=tt
Tunisia http://www.google.tn/webhp?hl=ar&gl=tn
Turkey http://www.google.com.tr/webhp?hl=tr&gl=tr
Turkmenistan http://www.google.tm/webhp?hl=tk&gl=tm
Uganda http://www.google.co.ug/webhp?hl=lg&gl=ug
Ukraine http://www.google.com.ua/webhp?hl=uk&gl=ua
United Arab Emirates http://www.google.ae/webhp?hl=ar&gl=ae
United Kingdom http://www.google.co.uk/webhp?hl=en&gl=uk
United States http://www.google.com/webhp?hl=en&gl=us
Uruguay http://www.google.com.uy/webhp?hl=es-419&gl=uy
Uzbekistan http://www.google.co.uz/webhp?hl=uz&gl=uz
Vanuatu http://www.google.vu/webhp?hl=en&gl=vu
Venezuela, Bolivarian Republic of http://www.google.co.ve/webhp?hl=es-419&gl=ve
Viet Nam http://www.google.com.vn/webhp?hl=vi&gl=vn
Virgin Islands, British http://www.google.vg/webhp?hl=en&gl=vg
Virgin Islands, U.S. http://www.google.co.vi/webhp?hl=en&gl=vi
Zambia http://www.google.co.zm/webhp?hl=en&gl=zm
Zimbabwe http://www.google.co.zw/webhp?hl=en&gl=zw

giovedì 5 dicembre 2013

W3C Validation: Cos'è?

Il W3C Validation è un strumento molto importante per quanto riguarda la corretta realizzazione e il corretto funzionamento di un sito internet.

In sostanza il W3C Validation, ossia la validazione W3C si riferisce alla scrittura del codice XHTML e del CSS che, per garantire ottimi risultati, deve seguire delle precise linee guida. Lo scopo è quello di riuscire a separare completamente  il contenuto dal fattore grafico di un sito internet. Il contenuto è infatti scritto nel codice XHTML, mentre la componente grafica è scritta nel foglio di stile CSS.

In questo modo, separando i due tipi di contenuto, è più semplice impostare stili diversi rispettando le caratteristiche del dispositivo utilizzato per visualizzare il sito internet (smartphone, tablet, computer, etc…), favorendone la corretta visualizzazione. Non solo, la  validazione W3C permette anche di velocizzare notevolmente il caricamento delle varie pagine di un sito. E questo vuol dire, in sostanza, ridurre il peso delle pagine stesse, agevolando la navigabilità.

La validazione del codice XHTML (W3C XHTML) rende un sito internet perfettamente leggibile su tutti i motori di ricerca in quanto elimina il rischio errori nel codice.

La validazione del codice CSS (W3C CSS) fa in modo che tutti gli elementi di un sito web siano disposti in modo perfetto, sempre. Quindi niente errori dovuti alle giustificazioni o spostamenti indesiderati delle immagini all'interno del browser.

In definitiva il  W3C Validation offre i seguenti vantaggi: riduzione dei costi di gestione di un sito, con conseguente alleggerimento delle pagine web che, in questo modo, si caricano più velocemente. Compatibilità con i browser più utilizzati quali Explorer, Chrome, Firefox, Safari, Opera e compatibilità con i device (smartphone, tablet, computer, etc…).
Non da sottovalutare, infine, la possibilità di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca e avere una corretta impaginazione delle pagine qualora si voglia stamparle.

lunedì 25 novembre 2013

Link rel canonical

Uno degli strumenti molto importanti in termini di indicizzazione è la Pagina Canonica, indicata con il "Rel: Canonical". Ma che cos'è e a cosa serve? Per pagina canonica si intende una pagina "preferita" rispetto ad altre pagine che contengono contenuti simili.

Può capitare, infatti, di trovarsi a gestire un sito costituito da varie pagine che contengono gli stessi prodotti. Per esempio un sito può avere una pagina con inseriti e visualizzati i prodotti in ordine alfabetico, e magari un'altra in cui questi stessi prodotti sono disposti seguendo un ordine di prezzo o di visualizzazione.

Sappiamo che Google, in presenza di siti con contenuti simili, tende a penalizzare le pagine che presentano questo "problema", perché non accetta una duplicazione. Con il comando "Rel: Canonical" è possibile stabilire quale pagina è Canonica  per i motori di ricerca aggiungendo, appunto, tale comando alla sezione Head (<head> della pagina che invece non è canonica.

Quindi l'elemento da specificare è: <link> con attributo rel="canonical".

In questo modo chi gestisce il sito identifica quali sono i contenuti uguali e suggerisce ai motori di ricerca, Google in primis, qual è la pagina che deve essere indicizzata  e che meglio risponde alla query degli utenti. In sostanza la nuova pagina che canonica acquista in questo modo priorità quando viene effettuata una ricerca.

Specificare un URL canonico: come fare?

Ci sono due modi:

1. inserire un link rel="canonical" nella sezione <head> delle pagine non canoniche che hanno gli stessi contenuti di quella che si vuole rendere canonica.

Esempio <link rel="canonical" href="URL pagina.html">

2. Indicare la versione canonica di un URL rispondendo con l'intestazione HTTP.
Questo secondo metodo è particolarmente indicato quando si vuole rendere canonica una pagina contenente contenuti in PDF e altri tipi di file che non sono in HTML.

Esempio Link: <http://URL PDF o altro file.pdf; rel="canonical"

In sostanza L'attributo rel="canonical" permette di suggerire a Google quale pagina deve essere resa canonica rispetto ad un altra che presenta gli stessi contenuti. E' sempre consigliato, comunque, utilizzare un link assoluto piuttosto che uno relativo.
Una cosa importante da specificare è che il contenuto di una serie di pagine deve essere simile al contenuto dalla pagina che è stata resa canonica perché il comando rel= "canonica" deve essere usato solo per la pagina cosiddetta preferita che si vuole indicizzare.

E' infine possibile usare rel="canonical" per suggerire un URL canonico relativo ad un diverso dominio.

lunedì 30 settembre 2013

Il tuo sito con contenuti unici. Ecco come avere testi e immagini originali.

Quando si decide di aprire un sito internet bisogna avere subito chiara la struttura e l’organizzazione interna del sito. Non è ammissibile mettere online uno spazio in cui gli utenti non abbiano ben chiaro il percorso da intraprendere per cercare una determinata informazione. Questo perché, chiaramente, quando un’azienda, ma anche un privato, decide di aprire un sito lo fa con il fine ultimo di avere sempre più visitatori, aumentando la propria popolarità.

C’è però un aspetto molto importante, che non deve essere sottovalutato, che “incide” non di poco sul successo o sul “fallimento” del sito stesso: l’originalità dei contenuti.

Un sito che propone gli stessi contenuti di altri siti, alla lunga potrebbe rischiare di veder diminuita la propria popolarità. Peggio ancora se questi contenuti sono frutto di un “copia-incolla” palese preso da altri siti che, tra l’altro, è bandito dagli stessi motori di ricerca.

Ciò che più conta, per un progetto online, è essere quanto mai originali. E ciò vale anche nel caso in cui il settore di appartenenza del portale sia molto “frequentato”. I contenuti, tutti i contenuti (testuali e grafici) devono essere frutto delle proprie idee, devono essere unici per il sito.

Per quanto dare una veste originale non è così facile e scontato, le soluzioni alle quali ricorrere per ottenere un buon risultato. Per esempio, nel caso dei testi, se non si ha la possibilità di redigerli in prima persona, è un’ottima soluzione affidarsi a specialisti e agenzie che offrono un  servizio di scrittura dei testi, compresa la loro messa online.

Per le immagini il discorso è un po’ più complesso per via del copyright e dall’autorizzazione. È vero che su internet ormai si trova di tutto, ma è altrettanto vero che non tutto può essere pubblicato senza avere problemi. Una soluzione potrebbe essere quella di affidarsi a Studi professionali che garantiscono servizi fotografici di qualità. In questo modo le fotografie avranno tutta la garanzia dell’ originalità.    

giovedì 8 agosto 2013

Come promuovere un sito internet

La promozione di un sito internet è un fattore fondamentale, se non quasi vitale, per la buona permanenza del sito stesso sul web. Non basta, infatti, dare al sito una veste grafica bella e accattivante con dei testi altrettanto buoni e scritti in maniera corretta. Per fare in modo che il sito non cada nel “dimenticatoio” è necessario farlo vivere, farlo crescere e diffonderlo utilizzando i giusti strumenti. Molti di questi sono rigorosamente free.

Ecco di seguito alcuni consigli per promuovere un sito internet:

  • Motori di ricerca: la presenza sui motori di ricerca è il primo aspetto da considerare. Se un sito non è trovato dai motori di ricerca, come per esempio Google, Yahoo, Bing, allora è assai difficile ottenere traffico e quindi visite.
  • Directory: sono un modo molto efficace per generare backlink. Per fare in modo, cioè, che un sito venga segnalato su altri portali, chiamati Directory, tramite link in uscita.
  • Newsletters e e-mail: l’invio, sempre moderato e non eccessivo, di newsletters e e-mail informative può aiutare a far conoscere il proprio sito. Nelle mail, per esempio, è utile aggiungere la propria firma e i contatti di riferimento (tra i quali anche l’indirizzo internet del sito). Le newsletters, invece, possono essere costruite inserendo notizie aggiuntive, oppure essere dei comodi riassunti di quello che poi verrà approfondito sul sito.
  • Feed RSS: i Feed RSS sono un altro modo per tenere sempre aggiornati  sui contenuti del sito web. Chiunque può scegliere di ricevere aggiornamenti semplicemente inserendo il proprio indirizzo di posta elettronica nello spazio apposito presente sul sito.
  • Social Network: Facebook, Twitter, Google Plus, YouTube e Flickr danno una grossa mano a diffondere i contenuti e i prodotti di un sito all’interno dell’immenso mondo di internet. Ognuno, però, va usato seguendo le determinate regole e rispettando le caratteristiche specifiche. Allo stesso modo, non è detto che si possano/debbano usate per forza tutti.  Dipende da ciò che si ha da offrire.
  • Forum: i forum sono un altro modo per far conoscere un sito e per diffondere i suoi contenuti. Naturalmente, con le giuste misure e senza inserire messaggi “auto-promozionali”.




mercoledì 31 luglio 2013

Browsers: cosa scegliere tra Chrome, Firefox e Internet Explorer?

I browsers sono uno strumento fondamentale per qualsiasi navigatore web. Rappresentano la chiave d’accesso ad un infinito mondo di informazioni online. Oggi, il primato di quello più usato e diffuso se lo condividono essenzialmente in tre: Chrome, Firefox (versione 21) ed Internet Explorer (versione 10). Da non dimenticare, però, che in elenco c’è anche Safari.

Stando ai più recenti dati disponibili rilasciati dalla Net Application e risalenti allo scorso giugno, negli ultimi due mesi Internet Explorer ha confermato il suo primato (quasi il 56%). Seguono Firefox (20%) e Chrome (16%), mentre Safari è ancora molto lontano dal podio, con il suo poco più del 5% di preferenze. Se, però, questi dati riguardano l’utilizzo su PC, in campo mobile la situazione è quasi rovesciata. Safari si trova infatti al primo posto (con oltre il 60% di preferenze), mentre alle sue spalle ci sono Chrome (poco più del 3%) ed Internet Explorer (poco meno del 2%).

Nonostante i dati parlino chiaro, la scelta del browser rimane, comunque, un fattore soggettivo e ad influenzarlo sono quasi sempre le esigenze di ogni singolo utente. Tenendo presente che oggi, ormai, tutti i browsers sono progettati per essere compatibili con gli standard web e sono quindi in grado di offrite un certo livello di velocità, a fare veramente la differenza sono gli aspetti aggiuntivi che di cui ogni singolo browser dispone.

In questo senso Chrome è un passo avanti a tutti: non solo perché, essendo di Google, è perfettamente integrato con tutti i servizi di Big G (Gmail, Plus, Drive, ecc...), ma anche perché dispone di un vasto Web Apps Store. Su questa scia si muovono anche gli altri browsers che sono progettati e aggiornati per supportare i componenti aggiuntivi. Da tenere conto che Firefox, si conferma essere il browser più facilmente personalizzabile per la sua interfaccia.

venerdì 12 luglio 2013

Google aggiorna e migliora le funzionalità del tasto +1 su Google Plus

È del 10/07 la notizia che Google Plus ha aggiornato alcune funzionalità del suo "Plus", in particolar modo ha migliorato il valore del tasto +1.

Da adesso in poi, ogni volta che si cliccherà sul +1 ad un post pubblicato su Google Plus, verrà creato un annuncio che sarà visibile sulla homepage alle persone che fanno parte delle nostre cerchie.  La dicitura è questa: " 'nomepersona' ha fatto +1 su questo post", e sotto comparirà il post originale completo di nome, commento, testo e foto.  Un po’ come il "Like" di Facebook in cui il contenuto viene riproposto ai nostri  contatti come consigliato da noi stessi.

Diversamente da Facebook, però, dove i "Like" vengono visti indistintamente da tutti gli amici, Google Plus, invece, cercherà di proporre il contenuto "piaciuto" solo a coloro che condividono gli stessi interessi con colui che ha cliccato +1. Inoltre, sempre Google Plus, cercherà di gestire in maniera ottimale la qualità dei post condivisi, selezionando tramite il proprio algoritmo quei post che hanno ricevuto un numero alto di +1.

Un altro aspetto molto interessante e molto importante, che dà un valore diverso al +1, è legato al fatto che nel momento in cui si clicca +1 ad un post, automaticamente questo +1 viene contato sulla pagina dove si trova il post originale. Quindi ogni +1 cliccato su un post dà valore alla pagina stessa. Per ora queste novità sono ancora in fase di rollout, ma presto verranno rilasciate per tutti i profili.

venerdì 7 giugno 2013

Panda e Penguin


Recentemente Google ha lanciato un importante aggiornamento di Google Penguin: il Google Penguin 2.0.

Ma cos’è effettivamente il “Penguin”?
Penguin è un algoritmo di ricerca sul web creato da Google nel 2012. Lo scopo è quello di “combattere” il web spam, ossia i link spam e le Keyword stuffing. In questo modo Google è in grado di riconoscere tutti quei contenuti che, al loro interno, hanno links su parole chiavi che non hanno niente a che vedere con il contesto degli articoli o della pagina del sito web. Ma, se da una parte questo algoritmo ha l’obiettivo di penalizzare siti “troppo ottimizzati”, dall’altra a trarne vantaggio sono proprio quelli che offrono agli utenti contenuti di buona qualità e usabilità. È chiaro, quindi, che per essere “in regola” le pagine web devono esistere solo ed esclusivamente per informare gli utenti e non per i motori di ricerca.

Va ricordato che Google, già qualche anno prima, aveva intrapreso questa strada con Google Panda, il primo algoritmo che aveva lo scopo di analizzare la qualità dei contenuti presenti nei siti indicizzati sul motore di ricerca di Google.

Con l’aggiornamento a Penguin 2.0, l’algoritmo di ricerca vuole penalizzare tutte quelle tecniche SEO considerate più invadenti, intervenendo anche sulla rimozione dello spamdexing. Attenzione quindi a:
  • Spamdexing
  • Black-hat, ossia le tecniche SEO più invasive
  • Eccesso di keywords
  • Anchor-text, che non deve essere fuorviante
  • Link in entrata
  • Utilizzo di contenuti duplicati
L’algoritmo Google Pengiun si basa su:
  • Contenuti rilevanti e originali
  • Alta frequenza di rimbalzo e ritorno su Google

mercoledì 22 maggio 2013

Immagini e video in un sito web

I motori di ricerca sono progettati per riconoscere i testi di un sito internet. Immagini e video passano in secondo piano, anche se ci sono alcuni accorgimenti da seguire per comunicare la loro presenza.
  • Nomi di file descrittivi: ad esempio evitare le diciture "immagine_01.jpg", "immagine_02.jpg" ecc...
  • Utilizzare del testo alternativo: descrivi brevemente ciò che è rappresentato nell'immagine o visualizzato nel video.
  • Controlla che ci sia corrispondenza tra il nome del file ed il contenuto della pagina in cui è inserito.
  • Carica i tuoi video su youtube e incorporali nel tuo sito web. Sempre più utenti utilizzano questo canale per le proprie ricerche (oltretutto da poco tempo è di proprietà Google).
  • Utilizza la sitemap per inviare contenuti a Google attraverso gli "Strumenti per webmaster".
Per concludere si può dire che ogni stringa di codice html inserita in una pagina concorre nel reperimento di informazioni da parte dei motori di ricerca. Più contenuti ed informazioni portano a risultati migliori.
Siti web Brescia

venerdì 17 maggio 2013

Tag title e description: consigli utili


I meta tag <title> e <description> sono molto importanti sia per il reperimento di informazioni da parte dei motori di ricerca, che per gli utenti finali. Molte volte infatti ciò che inseriamo in questi campi vengono visualizzati dagli utenti all'interno dei risultati delle ricerche.
Il meta tag <keywords> viene ignorato da Google, ma non dagli altri motori di ricerca. Il mio consiglio è di inserirlo comunque.
Google fornisce un'importante supporto online con linee guide su questi argomenti visitabile al seguente link: http://support.google.com/webmasters/bin/answer.py?hl=it&answer=35624
Possiamo riassumere come segue:
  • Creare meta tag <title>  concisi e descrittivi, inserendo contenuti pertinenti a ciò che è stato pubblicato nella pagina che stiamo prendendo in esame.
  • Creare meta tag <description> accurati e di qualità senza dilungarsi troppo: meglio informazioni chiare e codificate.
  • Evitare il ripetersi di parole chiave: molte volte Google omette dalle proprie liste queste pagine per sovrareferenziamento.
  • Evitare ripetizioni: ogni pagina del sito ha contenuti diversi, di conseguenza anche ciò che segnaliamo ai motori di ricerca attraverso i meta tag <title> e <description> dovranno essere diversi.
Per concludere consiglio di utilizzare gli Strumenti per Webmaster di Google: vi faciliterà il lavoro!

giovedì 16 maggio 2013

SEO – Search Engine Optimization


Una strategia vincente, che permette ad un’azienda di farsi trovare con facilità sul web è racchiusa in poche lettere che però vogliono dire molto. Il SEO (Search Engine Optimization) è forse l’aspetto che più di tutti aiuta un’attività a garantire una lunga vita online. Il facile reperimento sui motori di ricerca è il risultato di una strategia costruita nei minimi particolari per raggiungere in breve tempo risultati concreti e permanenti.

Google è senz’altro il motore di ricerca più usato e più importante, occupare quindi una delle prime posizioni in una sua pagina è  fondamentale per farsi trovare e conoscere. Bisogna impostare una strategia SEO in modo da coprire ogni aspetto della struttura del sito web, creando anche una perfetta sinergia tra keywords: dall’analisi preliminare all’ottimizzazione, dall’indicizzazione, fase fondamentale per chiunque voglia essere trovato sul web, all’analisi e al monitoraggio dei risultati raggiunti.

Siti internet Brescia

mercoledì 15 maggio 2013

Principali motori di ricerca e directory


Una volta realizzato il vostro sito internet bisogna renderlo visibile. Come? Segnalandolo ai motori di ricerca.
Per il mercato italiano ed europeo in generale il motore di ricerca di riferimento è Google, che è di gran lunga il più utilizzato con oltre il 90% delle ricerche. In ogni caso è consigliabile predisporre una presenza anche sugli altri motori di ricerca e directory: è sempre meglio tenere aperte più porte possibile!
  1. Alexa
  2. Aol
  3. Altavista
  4. Ask
  5. Baidu
  6. Bing
  7. Dmoz
  8. Duck Duck Go
  9. Excite
  10. Google
  11. Hotbot
  12. Lycos
  13. Yahoo! Search
  14. Yandex